Archivio per aprile 2007

evaffanculoame

 
il vero problema è che io non sono un cazzo.

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anch’io

 
perchè anche le ninfee sono tutte così banalmente uguali?

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lemele

 
un ballo in maschera, lande desolate per mele stanche e sole.
La mela l’aveva incontrato nell’afa di una primavera alle soglie, avvolto nel suo verde vorace. il cielo diafano, sottilissimo, sussurrava melodie di meraviglia incipiente. e le imperfezioni di quel verde speranza sembravano completarsi, insieme, sublimarsi nel cielo nitido e negli arcani sapori d’ignoto.
il gioco, tra gesti e silenzi, cominciava a farsi interessante.

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hellobaby

 
chiedo indulgenza.
disperatamente.

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spezzarel’attimo

 
ed arriva qualcuno a spezzare l’attimo

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ilnonritornodelsole

 
a volte la notte DEVE trascorrere insonne per poter capire l’importanza del sorgere del sole. Ma stanotte il sole non sorge.

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cafètorraceatnight

 
 

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tuttoquellodicuihobisogno

 

il mio piccolo, eterno, inespugnabile Paradiso.

 

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solelunavangogh

 
tra stelle e cielo vegliano i contadini nella quiete di un pomeriggio di primavera. e il cipresso alto sfiora il sole, mentre la luna comincia a risorgere.

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omaggioadeandrè

 
questa di marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra a una stella
 
F.d.A.
la canzone di Marinella

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Màrquez

Lei si staccò spaventata : Cosa le succede? Niente, le dissi, cercando di premermi il cuore:
"Tremo per lei."
 
Gabriel Garcìa Màrquez
Memoria delle mie puttane tristi.
 

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laghetto

 
..serviva un lago per ritrovare il cuore.
bentornata

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Angelica e orlando

 
 
 
sotto la spessa corteccia di Dylan Dog e furie nascondi sogni si spazi sterminati. l’inevitabile tentativo di fermarti scempia quel poco che resta dei sorrisi. andrai di non ritorno e mi ancorerò al ricordo, senza alternativa.
resta. RESTA. resta nella nostra mediocrità, a renderci felici tra Escher e infiltrazioni per vivere di piccole cose e scoprire in cosa sconfina l’equilibrio, per divinizzare gli istanti e renderli infiniti insieme, nel ritrovarci.
Ci abbandonerai, Dylan?

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Notte

 
tra contorni sfumati e delicato incedere cala la Notte che silenziosa avviluppa il paesaggio morboso di oscurità.

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camillefuggevia

 
Un cesto in testa per portare via Camille dalla disperazione dell’abitudine. attenta alla neve e ai sogni si perde nel livido candore, per non morire esasperata dall’incomprensione.

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