Archivio per ottobre 2011

Lasciami sanguinare sulla strada, sulla polvere sull’antipolvere sull’erba

notte estinta, acerba

il respiro si condensa in pioggia

 

la tua anima è l’abisso dei miei occhi.

 

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proteggimi dai lacrimogeni

la notte accarezza la tua pelle con profonda deferenza

è la celebrazione di un ritorno

che

commosso

trema d’incanto.

 


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vi venne desiderio delle ali per vagare sui flutti, e per volere divino le vostre membra si dorarono subito di penne.

profonata che è la notte

il giorno si posa tenue

sulla pelle increspata delle pareti

 

sconfitto che è il rumore

nella quiete irreale e opaca delle lenzuola

si sussurrano sogni

 

disarmata che è la luce

le prime ceneri del giorno cadono dolci

nel tiepido desiderio di te che mi divora il cuore.

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Negli incastri fangosi dei sassi

 

l’autunno è fulgido e struggente

nei labirinti di dolcezza in cui si perde il mio piccolo cuore

che arde

cercando te.

 

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ruvido è il cielo

buio come una pupilla d’universo

ci fu solo una scintilla

una stella cadente

un grido

 

poi

la notte

tacque nelle mie mani

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fioriture di rugiada

 

è un sorriso composto che mi regali

in questo autunno che resiste al freddo

 

i risvegli sono velleità mattutine

e vocazioni alla tua pelle.

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La giovinezza cupida di pesi porge spontanea al carico le spalle.

l’autunno è ancora indulgente con la pelle del mondo

mi ammanto di dolcezze

 

il mio cuore fiorisce nel tuo ogni istante.

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il sentimento del tempo.

non esiste mattino che sazi il mio desiderio di te

nella consuetudine mite del tempo.

 

 

 

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